Il mughetto (Convallaria majalis) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asparagaceae, conosciuta per i suoi delicati fiori bianchi a forma di campanula e per il profumo inebriante.
Questa pianta, spesso associata alla purezza e alla buona fortuna, ha una lunga storia di utilizzo nella profumeria grazie alla sua fragranza dolce, fresca e primaverile.
· Caratteristiche Botaniche
Il mughetto è una pianta rizomatosa originaria delle regioni temperate dell’emisfero settentrionale. Cresce spontaneamente nei boschi ombrosi, preferendo terreni umidi e ben drenati. Le sue caratteristiche principali includono:
– Foglie: Lanceolate, verdi brillanti e lunghe fino a 20 cm.
– Fiori: Piccoli, bianchi o leggermente rosati, riuniti in racemi penduli.
– Frutti: Bacche rosse tossiche per l’uomo.
Tutte le parti della pianta sono velenose a causa della presenza di glicosidi cardiotonici, motivo per cui deve essere maneggiata con cautela.
· Il Profumo del Mughetto
Il mughetto ha un profumo inconfondibile, caratterizzato da note fresche, verdi e floreali, con un accento leggermente talcato. Il suo aroma è spesso descritto come etereo, elegante e primaverile, evocando sensazioni di purezza e leggerezza.
· Il Mughetto in Profumeria
Nonostante la sua fragranza irresistibile, il fiore di mughetto non può essere distillato per ottenere un olio essenziale. Il metodo tradizionale dell’enfleurage, che veniva usato per estrarre profumi da fiori delicati, non è efficace per questa pianta. Pertanto, il suo profumo viene ricreato in laboratorio attraverso l’uso di molecole sintetiche, come hydroxycitronellal, lilial (oggi meno usato per questioni regolatorie) e altri composti che ne imitano la dolcezza e la freschezza.
Quelques Fleurs di Houbigant (1912) fu il primo profumo in cui venne utilizzato l’idrossicitronellale, ma la sua massima esaltazione la raggiunse nell’iconico e intramontabile Diorissimo (1956) creato da Edmond Roudnitska – forse il profumo al mughetto più ricordato e amato di tutti i tempi – dove fu usato addirittura in una concentrazione pari al 10%, considerata elevata per l’epoca. Per via della sua impronta confortevole e soave, entrò addirittura nella formulazione della fragranza contenuta nella crema Nivea. Oggi l’idrossicitronellale fa parte delle molecole di profumeria ad uso limitato, in quanto compare nell’elenco degli allergeni dell’IFRA e dal 2013 il suo uso è stato, perciò, molto limitato.
Nel corso degli anni la ricerca di molecole mughetto-simili non si è fermata: la richiesta di odoranti con le note di fiore candido, luminoso, leggero, acquatico, stabili chimicamente e sempre meno allergizzanti ha portato alla scoperta, sintesi e utilizzo di molte nuove molecole. Per citarne solo alcune: la Cyclamen aldeide (1919), il Lilial (1956), il Bourgeonal (1959), il Lyral (1960) il Florhydral (1988), il Nympheal (2016), prodigi aromalchemici che hanno contribuito ad ampliare la palette dei Nasi con le diverse sfaccettature olfattive di questo piccolo fiore.
· Simbolismo e Tradizione
Il mughetto ha un forte valore simbolico in diverse culture. In Francia, il 1° maggio è tradizione regalare un ramoscello di mughetto come augurio di felicità. Inoltre, è spesso usato nei matrimoni per il suo significato di purezza e rinnovamento.
Il mughetto, con la sua fragranza fresca e primaverile, continua a essere un’icona nella profumeria moderna.
Nonostante l’impossibilità di estrarne l’olio essenziale, la sua riproduzione sintetica ha permesso di preservarne la bellezza olfattiva, rendendolo protagonista di molte fragranze intramontabili.
Simbolo di rinascita e raffinatezza, il mughetto rimane una delle note floreali più amate e affascinanti nel mondo della profumeria.
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